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La resa Patto di stabilità, sindaco costretto a gettare la spugna.

Niente soldi «A fine anno restituiremo il mutuo da 1,8 milioni di euro. Come noi tanti altri»
Bariano getta la spugna e rinuncia a costruire la nuova palestra del paese.

Lo annuncia il primo cittadino Fiorenzo Bergamaschi: «Restituiremo il mutuo che abbiamo contratto. Spiega: “ Le modifiche al patto di stabilità del governo ci rendono impossibile dare il via ai lavori”. Una sconfitta per la sua Amministrazione ma per tutto il paese. La voce del sindaco di Bariano è piena di amarezza nello spiegare perché non ci sarà la nuova palestra per le scuole. Il Comune ci lavora da anni e ora che il progetto è pronto e i soldi ci sono, purtroppo non si potrà fare.

«A fine anno restituiremo il mutuo da 1,8 milioni di euro che abbiamo acceso con la Cassa depositi e prestiti – chiarisce – non possiamo far altro. Abbiamo le mani legate dal patto di stabilità». Bariano è nella stessa condizione di molte altre piccole amministrazioni per cui i limiti di bilancio fissati dal governo diventano una camicia di forza che porta alla paralisi. «Fino all’anno scorso il patto, precisa Bergamaschi, prevedeva una sanzione pari al 3% della somma per cui si sforava. Molti Comuni stavano cominciando a fare i calcoli di convenienza. Chi, come noi, aveva un’opera pubblica importante da realizzare per i propri concittadini, valutava la convenienza di sforare il patto e far partire i cantieri». Da quest’anno però la legge è cambiata diventando molto più restrittiva: il Comune che non rispetta il patto è penalizzato dello stesso ammontare della cifra che sfora. «Per evitare quest’inconveniente, precisa il sindaco di Bariano, dovremmo riuscire a costruire la palestra entro la fine dell’anno.
Così contabilmente riusciremmo a rimanere nei vincoli. Ma non è possibile. Se facessimo partire il cantiere, ci troveremmo a doverne pagare una parte l’anno prossimo. Finiremmo per non rispettare il patto di 700-800 mila euro e la stessa cifra dovremmo tagliarla da qualche altra parte. Non saremmo in grado di garantire i servizi».

CORRIERE DELLA SERA

E l’aumento dell’Irpef deciso per la costruzione della Palestra rimane?

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